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Fabrizio Bianchini evoca la storia, ambientata in provincia nei primi anni '70, di alcuni ragazzini. Uno di loro, un bambino muto di nove anni, verrà ucciso. L'elemento giallo è tuttavia un pretesto per raccontare il mondo dei legami fanciulleschi, le mattinate, i pomeriggi, le sere di quei precisi anni, le figure degli adulti, le scene familiari, le luci e i colori della campagna marchigiana in un impasto di elementi realistici e suggestivi, dominati da un basso e diffuso senso del tempo, che fa da sfondo a un "certa" maniera di crescere, ciascuno a suo modo, verso l'adolescenza, l'energia della vita, i primi amori, la scoperta dell'amicizia, l'odore del dramma e il profumo, acidulo e secco, della nostalgia.